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Il Tribunale Internazionale degli Sfratti denuncia le violazioni del diritto alla casa e alla terra e chiede politiche climatiche basate sui diritti umani a partire dalla moratoria degli sfratti

La Sessione sui cambiamenti climatici del Tribunale Internazionale degli Sfratti, nona dalla sua creazione nel 2011 da parte dell'Alleanza Internazionale degli Abitanti nell'ambito della Campagna Sfratti Zero, ha analizzato le violazioni dei diritti umani relative al diritto alla casa e alla terra di 8 casi di tutti i continenti, casi paradigmatici dei 280 milioni di persone in tutto il mondo sotto la minaccia di sfratto a causa dei cambiamenti climatici.

Questa Sessione è stata realizzata grazie all'impegno delle organizzazioni sociali promotrici del Vertice Sociale sul Clima in Cile e a Madrid, che hanno risposto alla sfida di raddoppiarla dopo il disimpegno del Cile in risposta alla mobilitazione popolare cilena nonostante la repressione militare.

La Giuria, composta da esperti internazionali e presieduta dalla Relatrice ONU sul diritto alla casa, ha iniziato i suoi lavori il 5 dicembre a Santiago del Cile e li ha continuati a Madrid l'8 dicembre nell'ambito del Vertice Sociale sul Clima parallelo alla COP 25.

Le testimonianze delle vittime degli sfratti, che non hanno trovato posto nel vertice ufficiale, hanno portato le prove  che i governi non rispettano i loro obblighi legali di tutela dei diritti umani, da un lato, non attuando politiche per affrontare il cambiamento climatico e, dall'altro, adottando politiche "resilienti" che spesso nascondono i loro interessi e quelli dei privati. Questa deresponsabilizzazione è incoraggiata, in particolare, dall'assenza dell'indicatore "sfratti" dalla COP per misurare l'impatto delle azioni per il clima.

Le Raccomandazioni Preliminari ITE fanno appello ad un approccio sensibile e basato sui diritti umani nell'azione per il clima, riconoscendo le persone come titolari dei diritti. Una moratoria globale degli sfratti è necessaria, così come la protezione da tutte le violenze e contro la criminalizzazione degli attivisti per il diritto alla casa e alla terra, difensori dei diritti umani e dell'ambiente.

Tutti i responsabili degli sfratti, gli Stati e le imprese, così come la COP, avranno 30 giorni di tempo per rispondere, dopodiché le Raccomandazioni finali diventeranno effettive e saranno oggetto di monitoraggio della loro attuazione, ad ottobre 2020 nell'ambito delle Giornate Mondiali Sfratti Zero e in dicembre 2020 nell'ambito della COP 26.

 

Informazioni e contatti

Soha Ben Slama, coordinatrice del Tribunale Internazionale degli Sfratti

ite.coordinator @habitants.org

www.habitants.org


 

Casi esaminati dalla sessione del Tribunale Internazionale sugli Sfratti si cambiamenti climatici (Santiago del Cile - Madrid 5-8/12/2019)

America Latina

I casi cileni evidenziano che, dietro le minacce di sfratto da insediamenti informali, motivati dalle cosiddette misure adottate per la loro sicurezza, ci sono progetti nascosti di infrastrutture e speculazioni immobiliari.

  • Argentina  Il collasso del sistema fognario  L'assenza di politiche per prevenire le catastrofi ambientali è stata denunciata dal caso di Villa el Libertador, in Argentina, dove 30.000 abitanti sono sommersi dalla materia fecale a causa dell'assenza di politiche per far fronte al collasso della falda freatica e dei pozzi neri come conseguenza del cambiamento climatico.

Asia

  • Bangladesh -  Isola di Kutubdia  Quasi 40.000 abitanti di questa isola sfigurata, il cui ecosistema è stato completamente sconvolto da cicloni e maree, finora non hanno ricevuto dallo stato risposte adeguate nel rispetto di tutti i loro diritti umani.

Europa

  • Italia – Acqua alta a Venezia: l'impatto del cambio climatico e del turismo  Venezia, sempre più sommersa dall'alta marea, mostra che la scelta di scavare canali per consentire il passaggio di grandi navi ha interrotto l'equilibrio della laguna, un equilibrio che il sistema di dighe "Mose" non potrà mai ripristinare, tanto più considerando l'innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici.

Africa

  • Kenya  Sgombero forzoso di Sengwer Embobut  Gli sfratti della popolazione della zona di Sengwer Enboubut in Kenya, causati dal Water Project con il pretesto della protezione delle foreste e della mitigazione dei cambiamenti climatici, violano i diritti di una comunità che, in realtà, le ha preservate durante secoli.

 

Cos'è il Tribunale Internazionale degli Sfratti?

Il Tribunale Internazionale degli Sfratti (ITE) è un tribunale popolare e di opinione fondato nel 2011 dalla Alleanza Internazionale degli Abitanti con la collaborazione di organizzazioni della società civile come strumento della Campagna Sfratti Zero per mettere praticamente e interattivamente sul banco degli imputati i responsabili degli sfratti forzosi in tutto il mondo. Il Tribunale si avvale dell’esperienza di una Giuria internazionale competente e riconosciuta, oltre che sulla Convenzione Internazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali e altri strumenti della normativa internazionale per giudicare casi reali di sfratti forzosi che costituiscono violazioni dei diritti umani.


 

La Giuria ITE: esperti attivisti dei diritti umani e dell'ambiente

Una Giuria internazionale, composta da esperti e attivisti, presieduta da Leilani Fahra, Relatrice delle Nazioni Unite sul Diritto alla Casa, pronuncia sentenze e indica delle Raccomandazioni nel rispetto dei diritti umani e dell'ambiente. Una Giuria popolare, composta da attivisti, interagisce per esaminare le problematiche e proporre soluzioni e mobilitazioni.

  • Leilani Farha, Relatrice ONU sul Diritto alla Casa, Canada
  • Agustin Territoriale, avvocato dei diritti umani, Argentina
  • Alejandra Vania Cajas, avvocata, Cile
  • Ana Sugranyes, architetta, Commissione Habitat e Casa, Colegio de Arquitectos del Cile
  • Diego Lillo Goffreri, avvocato, Clinica di giustizia ambientale, Cile
  • Gabriela Burdiles Perucci, avvocata dei diritti umani, FIMA-SCAC, Cile
  • Hung-Ying Chen, urbanista, coordinatrice sessione ITE Asia-Est, Taiwan
  • Ignacio Silva, responsabile nazionale Inmobiliaria Social TECHO, Cile
  • Toñi Vasquez, attivista, Commissione internazionale PAH, Spagna
  • Supporto giuridico: Julietta Perucca, avvocata dei diritti umani, Canada

 

Chi fa la sessione del Tribunale Internazionale degli Sfratti

La Sessione del Tribunale Internazionale degli Sfratti sul Cambiamento Climatico è coordinata dall'Alleanza Internazionale degli Abitanti in collaborazione con il Comitato Organizzatore Locale e Habitat et Participation per la World Habitat Map.

Santiago del Cile:

  • Fundación FEMAN
  • Mesa Social por la Vivienda Digna y la Ciudad Justa, Antofagasta
  • Movimiento pobladores Ukamau
  • ONG de Desarrollo ATTAS-FRACTAL, Antofagasta
  • ONG FIMA
  • Sociedad Civil por la Acción Climática (SCAC)
  • TECHO Chile
  • TECHO Internacional

Madrid:

  • Plataforma Afectados por la Hipoteca
  • Ecologistas en Acción

 

Comitato Organizzatore Locale della Sessione TIE sul Cambiamento Climatico

  • Boris Cofré (Fundación FEMAN - Movimiento pobladores Ukamau)
  • Felipe Reyes (Fundación FEMAN - Movimiento pobladores Ukamau)
  • Ezio Costa Cordella (ONG FIMA - SCAC) 
  • Felipe Pino (ONG FIMA - SCAC)
  • Patricia Araya (ONG FIMA - SCAC)  
  • Gabriela Burdiles Perucci (ONG FIMA - SCAC) 
  • Juan Joaquín Aedo (ONG FIMA – SCAC)
  • Juliana Mercau (TECHO Internacional)
  • Matthias Casasco (TECHO Chile)  
  • Pablo Rojas Varas (ONG ATTAS-FRACTAL y Mesa Social por la Vivienda Digna y la Ciudad Justa, Antofagasta).
  • Soha Ben Slama, Coordinatrice ITE, Presidentessa ATHLD, Coordinatrice IAI Tunisia
  • Cesare Ottolini, Unione Inquilini, Coordinatore globale IAI, Italia
  • Mike Davies, Coordinatore IAI Africa del Sud e anglofona, Zimbabwe
  • Robert Robinson, Presidente USACAI, Coordinatore IAI Nord America, USA

Comitato Direttivo Internazionale del Tribunale Internazionale degli Sfratti

  • Varghese Theckanath, Direttore Montfort Social Institute, Coordinatore IAI India
  • Hung-Ying Chen, urbanista, coordinatrice sessione ITE Asia-Est, Taiwan
  • Ernesto Jimenez Ollin, Unión Popular Valle Gómez (UPVG), Messico

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